“Voce Viva” …..Covid e fotografia
Per me questa pandemia sarà per sempre legata a delle fotografie…..due in particolare hanno segnato dei momenti di svolta in questo periodo strano.
La prima non è mia, ma è arrivata sulla mia strada per magia al momento giusto, come a volte accade con le fotografie speciali. Era un martedì sera di novembre, durante la foto del mese al circolo dal tema “Parole nelle immagini”. Ero già in malattia con i sintomi di un’influenza un po’ strana, ma che non aveva ancora un nome. Il fatto che l’incontro fosse online mi ha permesso di essere presente comunque.
Grazie a Loredana Corradin, autrice di questa fotografia, per avermela prestata.
Ho visto la foto di Loredana e me ne sono subito innamorata...per me, che prima del Covid ho sempre cantato e fatto cantare, vedere quell’immagine che parlava di VoceViva e in cui i sorrisi non si fermavano nonostante la pandemia, ha toccato corde profonde del mio essere e del mio sentire. Già così, era una di quelle immagini che ti restano dentro perché, anche se non l’hai scattata tu, si lega profondamente a quello che sei.
La mattina dopo, mentre raccontavo a mio marito di quanto mi avesse colpita quell’immagine, mi sono accorta di non sentire più il profumo del caffè….ho fatto mille prove con tutto ciò di cui conoscevo l’odore, ma il mio olfatto non c’era proprio più.
L’ho detto a mio marito con la leggerezza che nasconde la preoccupazione, per loro più che per me: “Adesso non sento neanche più gli odori. Se staremo tutti bene, a Santa Lucia chiedo che mi porti il profumo VoceViva….voglio proprio sentire com’è!”
“Santa Lucia è molto contenta di sentire questa richiesta!” è stata la sua unica risposta….poi abbiamo preso quello che veniva.
A noi è andata bene e il 13 dicembre sul tavolo della cucina, assieme ai giochi e alle caramelle per i bambini, c’era anche un pacchetto rosso con il mio profumo…..Ci ho messo un po’ a sentirlo davvero, ma sa di leggerezza, pericolo scampato e sollievo….oltre che dell’Amore e del supporto di chi mi sta accanto.
La seconda fotografia è stata fatta a gennaio, nell’ultimo sabato prima di una zona arancione che ci avrebbe confinati all’interno del nostro comune. Abbiamo deciso di andare a salutare il nostro mare d’inverno….una spiaggia generalmente deserta dove raccogliere i “regali del mare”, correre liberi e giocare nel castello dei campeggi estivi deserti. I bambini sono felici e noi possiamo godere del silenzio del mare d’inverno ammirandone luce e profumi.
Quel giorno i miei bimbi stavano giocando sul castello da una ventina di minuti, quando da lontano abbiamo visto arrivare due famiglie con bambini al seguito, senza mascherine. In tutela nostra e loro, visti i numerosi casi nelle nostre scuole e i mancati provvedimenti del dipartimento, ho fatto allontanare i miei figli e siamo rientrati verso la macchina.
Alessandro, 4 anni, non l’ha capito…...e io mi sono chiesta come spiegare a un bambino così piccolo questa nostra imposizione.
Mi sono chiesta quanto resterà di questa abitudine alla distanza, di quanto peserà la mancanza di incoraggiamento a creare nuove relazioni, di quali saranno gli strascichi di queste limitazioni (necessarie!) su chi vive questa pandemia in una fase della vita in cui bisognerebbe imparare la fiducia nel mondo.
La sua tristezza di quel giorno, il suo dire “Non sono per niente felice”, mi rimarranno nel cuore per sempre e li ho ritratti in questa fotografia per raccontargli un giorno che abbiamo fatto il possibile, ma a volte è stata una situazione più grande di noi.
Da quel momento in poi, quel giorno, ho fotografato solo solitudini.
Poi….. ho pensato che i bambini hanno mille risorse, che in questo tempo si sono adattati anche meglio di noi e hanno riso e sorriso forse più di noi.
Ho pensato che l’hanno fatto anche grazie a noi, che in questo tempo strano abbiamo cercato di vedere…….comunque……….il bello che c’è……...anche grazie alla fotografia.
Autrice del Racconto: Emanuela Scialino